Nei pazienti diabetici la morbilità e la mortalità cardiovascolari risultano essere elevate; in particolare il rischio di malattia cardiovascolare raddoppia rispetto alla popolazione non diabetica (Seshasai SRK et al. N Engl J Med 2011; 364:829-841) e questo è dovuto all’insorgenza di cardiovasculopatia già nelle fasi iniziali di malattia.
E’ possibile quindi ipotizzare che una strategia terapeutica in grado di ridurre contemporaneamente la glicemia e che sia in grado di esercitare effetti positivi a livello vascolare potrebbe contribuire alla riduzione del rischio, della morbidità e della mortalità cardiovascolare.
Tra i farmaci in grado di ridurre la glicemia, gli agonisti del recettore GLP-1 (GLP-1 RA) e gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio si sono dimostrati più efficaci rispetto a placebo nella riduzione degli eventi cardiovascolari maggiori.
In particolare, in riferimento ai GLP-1 RA, questi rappresentano una delle classi di farmaci più promettenti da impiegare nella cura del DM2 dei pazienti RCV elevato. Essi mimano infatti l’azione degli ormoni incretinici endogeni sia stimolando la secrezione di insulina sia inibendo il rilascio di glucagone. Conseguentemente, determinano un miglioramento del controllo metabolico, accanto ad una serie di importanti benefici aggiuntivi quali la riduzione del peso corporeo, la riduzione di ipoglicemie, l’aumento della funzione cardiaca e l’attenuazione dell’aterotrombosi mediante la riduzione dell’aterosclerosi.
Nonostante questi vantaggi, i GLP-1 RA risultano essere utilizzati meno di frequente rispetto ad altri farmaci ipoglicemizzanti orali come gli i-DPP4, e questo a causa della loro modalità di somministrazione mediante iniezione sottocutanea.
In questo contesto, si inserisce oggi la possibilità di utilizzo di un GLP-1 RA orale ottenuto mediante coformulazione con sodio N-(8-[2-idrossi benzoile] amino)caprylate, che ne facilita l’assorbimento a livello di mucosa gastrica. Questa nuova formulazione di GLP-1 RA potrebbe migliorare l'accettazione e l’aderenza per alcuni pazienti rispetto alla formulazione iniettabile, contribuendo a un inizio precoce del trattamento con GLP-1RA nel diabete di tipo 2.